L’Australia vista da destra, no per questa volta vista da sinistra!

Ovvero Nicola Arena al rally di Canberra, navigando Andrea Maselli (note e sensazioni in corsivo)

 

 

"Perché andare fin dall'altra parte del mondo a fare un rally?" In effetti può sembrare una cosa piuttosto complicata ma quello che abbiamo trovato laggiù ci ha portato a considerare la cosa sotto un diverso punto di vista: "Perché non ci siamo andati prima?"

Tutto cominciò con le e.mail ed i fax che ad inizio anno (2000 che ci vede come già il 1999 impegnati ad accumulare la maggior esperienza possibile macinando chilometri nelle più disparate condizioni) il mio fido navigatore ha mandato a tutti gli organizzatori del mondo al fine di verificare chi fosse interessato ad averci nella sua gara. Subito Wayne Kelly organizzatore del FAI Canberra rally (www.roc.com.au) valido per il Campionato FIA Asia – Pacifico ci ha contattati, interessato ad avere per la prima volta nel suo rally un equipaggio italiano e possibilmente la Peugeot 306 Maxi da noi usata all’ultimo Rally di Sanremo, successivamente le difficoltà ed i tempi necessari per la trasferta ci hanno spinto ad accordarci con la Ralliart Australia per usare una Mitsubishi Lancer evo 4 gr. N. Team, la Ralliart, che abbiamo scoperto, già a valige pronte, possedere solo auto con la guida a destra.

Causa impegni di lavoro sono partito per l'Australia il giorno dopo Andrea, che quindi mi è venuto a prendere (con l'usuale ritardo) all'aeroporto di Canberra la mattina di lunedì. Caricate le valigie nel bagagliaio dell'auto ha inizio un piccolo show che mi accompagnerà per tutta la permanenza laggiù: da bravo passeggero cerco, infatti, sistematicamente di salire sulle auto dal lato destro, dimenticando che qua le automobili hanno la guida destra… la cosa regalerà molti momenti d’ilarità, prima ad Andrea, poi ai nostri meccanici.

Le ricognizioni cominceranno solo il martedì, quindi abbiamo la giornata a disposizione: la passiamo sul luogo in cui la nostra squadra, la Ralliart Australia, sta svolgendo i test pre-gara assieme alla Ralliart giapponese. Conosciamo così Ed Ordynski, nostro compagno di squadra e plurivincitore del gruppo N nell'appuntamento mondiale australiano che si rivelerà una persona molto cortese, disponibile e prodiga di consigli. Rivediamo anche Derek Ringer, che corre col giapponese Taguchi, vincitore dell'Asia-Pacifico 99. Si ricorda di noi! Mi sorprendo sempre quando qualcuno dei mostri sacri del rallismo mi saluta…

La macchina che useremo è lì, ma non possiamo usarla perché manca l'assicurazione (kasko): Andrea farà quindi un giro con Ordynski e ne scenderà visibilmente impressionato.

Nonostante il disappunto iniziale, la loro precisione è stata apprezzabile, probabilmente una squadra italiana mi avrebbe in ogni modo fatto svolgere i Test (anche il contratto non era firmato) ma poi in caso di danni sarebbe scoppiata la grana.

Prima di rientrare facciamo un giro sul percorso “Test” e ci convinciamo che la Ford Falcon (un macchinone smisurato di 4.000 cc. molto in voga laggiù) con cambio automatico che dovremmo usare per provare forse non è proprio adatta! Tornati in città noleggiamo quindi una Corolla, con cambio manuale, così Andrea potrà impratichirsi a cambiare con la sinistra.

La vastità di terreno a disposizione degli australiani è impressionante e sono così possibili cose fantascientifiche per noi: per i test pregara si devono pagare 250$ (300.000 lire) e l'organizzatore assegna al team un pezzo di foresta in cui andare a provare, consegnando il radar per raggiungere la zona e dando le chiavi del cancello all'ingresso. Ma ci sono numerose aree destinate ai test, quindi non ci sì da fastidio l'un con l'altro e ci si può stare per tutto il tempo che si vuole! Sui cancelli d’ingresso viene affisso un semplice cartello: transito vietato per la presenza di auto in velocità per tutta la settimana!

Martedì cominciano le ricognizioni: il grosso delle prove è a circa una quarantina di km da Canberra, ci vuole un po' di tempo per arrivarci ma poi ci si muove pochissimo perché tutte le speciali sono in un area di pochi chilometri quadrati e si prova molto velocemente.

Le prove sono meno veloci di quello che mi aspettavo (salvo qualche punto), la cosa non può che semplificarci la vita. Il fondo è quasi sempre sabbioso, forse si scaverà un po'…

La prima giornata di ricognizioni ci svela un trucco dei rallysti australiani: all'ora di pranzo tutti si fermano e tirano fuori dall'auto panini e bibite, i più organizzati hanno anche la borsa frigo! E noi, poveri europei, abituati a trovare un bar almeno a ogni fine prova, stiamo a guardare e facciamo la fame… infatti la zona delle prove è assolutamente disabitata.

Se io ho problemi a salire in macchina dalla parte giusta il mio compagno di avventura ha problemi ben più seri ad abituarsi alla guida a destra: abituato a guidare guardando avanti tende a dimenticarsi che il grosso dell'auto si trova alla sua sinistra e non più a destra. Risultato: nelle curve a destra lascia un metro di strada ma in quelle a sinistra… posso garantire che non è per nulla piacevole vedere terrapieni, buche, sassi venirti incontro con così tanta frequenza!

Malgrado qualche numero da circo e qualche ruotata in posti poco invitanti terminiamo la giornata senza grossi problemi, rientrando a Canberra sfruttando l'ultima goccia di benzina…

In serata vediamo anche i primi canguri: in centro a Canberra, proprio sotto alla collina del parlamento mentre attraversano la strada! Questo è possibile perché i boschi si estendono fin dentro alla città. Gli australiani non hanno gran simpatia per i canguri, li considerano un gran pericolo per la circolazione: se ne accorgerà in gara il giapponese Nutahara, alla fine secondo di N, cui un canguro salta sul parabrezza durante una speciale…

Mercoledì proseguono le ricognizioni, andiamo a provare la prova Mineshaft, meravigliosa e molto varia, che è anche la prova di apertura della gara. Verso il fine prova un disegno sul radar indica un dosso con tre punti esclamativi e la dicitura "discesa ripida"… non rende assolutamente l'idea di quello che ci aspetta. Andrea ed Io ci siamo fermati sulla sommità del dosso e siamo scoppiati a ridere: la strada sparisce letteralmente e anche dalla cima del dosso non la si vede; si vede però il punto in cui bisogna arrivare, è laggiù in fondo e le macchine sono piccolissime. E' un po' come affacciarsi dal quinto piano con l'auto!! Le foto sono d'obbligo, così immortaliamo degli equipaggi giapponesi che stanno provando: una volta tanto siamo noi a fotografare loro!

Le prove del pomeriggio sono vicine a Canberra, così all'ora di pranzo riusciamo a nutrirci in maniera adeguata.

Adeguata? Si trattava del solito comunissimo, unto, fast food. Altro che la polenta taragna che si trova in quel di Brescia, le frasche dell’Alpi Orientali o gli agriturismo Toscani.

Altro aspetto positivo (anche più importante) è che Andrea sta prendendo confidenza con la guida a destra e me la vedo molto meno brutta del giorno prima. La brutta notizia è che comincia a piovere…

Basta poco per trasformare i bellissimi sterrati che avevamo conosciuto… il fango è ovunque e la strada si scava sempre di più. Giovedì mattina, dopo una notte di pioggia torrenziale, su una delle prove verranno addirittura sospese le ricognizioni e verranno riprese solo in serata dopo l'intervento di una ruspa per livellare nuovamente la strada.

Mercoledì sera facciamo anche la conoscenza con la prova spettacolo del rally. Occorre una premessa: il quartier generale del rally ha sede nell'area fieristica di Canberra, dove è quasi tutto concentrato: direzione gara, verifiche, riordini, parco chiuso, uno dei due parchi assistenza e la prova spettacolo. La prova spettacolo si svolge sull'impianto destinato alle corse al trotto adiacente alla fiera e durante la gara viene ripetuta tre volte: una alla fine di ogni tappa.

E' veramente bella, con lunghi curvoni su terra liscia e dura dove si viaggia davvero forte e, al centro della pista un gran salto. Gli organizzatori ne vanno giustamente fieri e il pubblico accorre in gran numero. E' davvero un peccato che da noi non si riescano a organizzare prove spettacolo così e si continui a far girare i piloti in mezzo a gomme e marciapiedi in gimcane poco spettacolari…

Le verifiche si svolgono regolarmente, non ci sono grosse differenze con quelle nostrane: c'è da fare la fila anche qui!

La giornata passa per lo più ad attaccare adesivi, fare le gomme, adattare i sedili, insomma le solite cose... i meccanici si mostrano gentilissimi e sempre pronti a fare qualunque lavoro gli si chieda. Purtroppo tutto questo gran lavorare fa sì che non si riesca a provare la macchina neanche per un metro. Ci toccherà scoprire tutto in gara! Nel frattempo continua a piovere ed abbiamo a disposizione solo gomme larghe da asciutto su cui sarà necessario fare molti e molti intagli secondo gli schemi suggeriti dai bravi tecnici giapponesi della Yokohama.

E venerdì si parte per la gara! Al momento di lasciare la pedana di partenza, davanti al parlamento, finalmente smette di piovere. Non mi bagnerò ai CO ma ormai è troppo tardi per salvare le strade.

La prima prova è un incubo, la macchina non sta dritta e veniamo anche presi in prova da Cody Crocker, il campione australiano in carica, che ci parte dietro. La linea di fine prova è una liberazione. Certo che in queste condizioni imparare a guidare un 4x4 sulla terra non è certo facile… Possum Bourne (che poi vincerà il rally) dichiara ai giornali di aver trovato le condizioni più difficili da quando corre, anche peggio dell'Indonesia. Non possiamo che essere felici di aver scelto quest’edizione del Rally di Canberra!

Anche col numero 7 sulle porte erano già diversi i segni su terrapieni e fossi (compreso uno sbracciante Neal Bates nei pressi della sua Toyota Corolla Wrc immersa in un mare di fango), ma proprio quando ti stai convincendo che deve essere cosi scivoloso per tutti guardi il retrovisore e vedi una sagoma blu avvicinarsi… non resta che farsi mestamente da parte e rimboccarsi le maniche tentando di capire dove passi. Subito la staccata successiva ti ricorda che i dossi non esistono solo in Finlandia, bisogna conoscerli per poter attaccare e bisognerebbe anche avere la naturalezza di tirare il freno a mano con il braccio sx e non vedersi lunghi ed aggrapparsi al roll-bar con la destra… la macchina nonostante gli sforzi continuerà ad andare diritta!

La seconda prova, più simile alle strade “nostrane” va meglio e al parco assistenza possiamo montare le gomme da fango smesse da Ordynski. Fiduciosi ci portiamo allora al via della terza prova.

Le note d’inizio speciale dicono: "destra 4 fino al guado piano in destra 4 in sinistra 4" ma prima di leggere altre note passeranno parecchi minuti. Dell'acqua bagna, infatti, a causa di una guarnizione birichina, una candela e la macchina si ferma dopo il guado.

Quando la nostra Mitsu decide di svegliarsi dal letargo riprendiamo la prova, che si snoda sul fianco di una montagna. E' in una delle innumerevoli rientranze del monte che arriviamo un po' lunghi scivolando (guarda caso) sul fango. Ci appoggiamo al terrapieno col fianco, nessun danno, non avremmo nessun problema a riprendere la strada ma la ruota posteriore si è infilata in uno stupido fossetto. Da lì in poi tutti i nostri tentativi di uscire dalla buca sono inutili, scaviamo nel fango, tiriamo e spingiamo, spingiamo e tiriamo… niente! Basterebbe qualche spettatore, ma in Australia il pubblico non è libero di vagare per i boschi: è invece convogliato nelle apposite aree, in genere una a prova e noi invece siamo in un punto sperdutissimo.

Ci tocca quindi fare da spettatori (fintanto che lavoravamo sull'auto eravamo spettatori piuttosto preoccupati) e vediamo davvero di tutto, in molti fanno il pelo alla Lancer, molti di più fanno sponda nel terrapieno pochi metri dopo di noi.

Passata l'ultima macchina è la scopa che ci viene in soccorso, attacchiamo una corda e usciamo dal fosso in un batter d'occhio. Torniamo mestamente al parco assistenza… qualche chilometro più avanti incontriamo Ordynski, si è ritirato anche lui su quella prova per la rottura del motore.

In nostro soccorso viene il regolamento introdotto quest'anno nel campionato Asia-Pacifico: si assegnano dei punti anche per la classifica di tappa, quindi chi si ritira in una tappa può ripartire nelle seguenti in una posizione decisa arbitrariamente dai commissari sportivi. Non ho mai apprezzato tanto un regolamento come in quest’occasione!

L'indomani mattina siamo così di nuovo al via. La seconda tappa ricalca fedelmente la prima, almeno sulle prove fatte il venerdì ci troviamo più a nostro agio. Il sole sta asciugando il terreno ma il percorso continua ad essere molto difficile perché si passa in continuazione dall'asciutto al bagnato. Prendiamo progressivamente confidenza con la macchina, e i tempi migliorano poco alla volta. Arriviamo alla sera in ventunesima posizione assoluta nella classifica parziale di tappa. Finalmente riusciamo anche a disputare la prova spettacolo anche se siamo scalognati nell'abbinamento perché ci tocca correre contro un Subaru gruppo A, perdiamo quindi la sfida davanti ad un folto pubblico.

Splende il sole anche domenica per la terza ed ultima tappa che si snoda sulle prove più vicine a Canberra. Alla prima prova andiamo piuttosto male, avremo patito la levataccia mattutina? Mah! Dalla seconda prova ci mettiamo ad attaccare e i tempi scendono: ci stabilizziamo sui 2"/km dai primi. Non è poi tantissimo se mettiamo in conto le molte attenuanti e la giornata si rivela ricca di divertimento.

Come tutte le cose belle anche il Rally di Canberra finisce, con la solita prova spettacolo in cui, guarda caso, incontriamo di nuovo il nostro amico della Subaru che ci batte anche questa volta…

Finalmente nella terza tappa con speciali nuove per tutti, un differente assetto ed il fondo più secco i tempi sono migliorati. Rimane la curiosità di come sarebbe andata senza la necessità di pensare ogni volta ai comandi (cambio e freno a mano), alle misure dell’auto e a quel fastidioso ed anomalo turbo lag rimasto irrisolto per tutta la gara.

Oltre alle belle e selettive speciali sicuramente rimane un ricordo unico della prova spettacolo, una specie di Memorial Bettega, molto più veloce allestito in maniera impeccabile con new jersey e guard-rail posizionati cosi bene da sembrare un impianto fisso. Tra l’altro unica anche la motivazione fornita dagli organizzatori al fine di far spingere al massimo i piloti nella prova spettacolo: 60.000 AUD$ (Lit. 78.000.000) di montepremi a chi batte i record degli anni precedenti.

Ci resta il tempo di fare un po' di turismo prima di riprendere l'aereo martedì e tornarcene a casa con una grandissima voglia di riprovarci.

Che dire? Prove speciali bellissime (peccato per la pioggia), un'organizzazione efficientissima e composta di persone davvero gentili, un paese eccezionale: veramente un'esperienza straordinaria.

Un grazie speciale va ai ragazzi dell'assistenza, sempre pronti a lavorare sulla macchina e a cambiare tutto il possibile per cercare di risolvere un problema al motore che ci ha tormentato a lungo. E speriamo che questo ringraziamento possa arrivargli in qualche modo.